La canzone in realtà fa riferimente ad una onirica illuminazione che rivela quale fortuna sia stata per Irene essere stata piantata.
Ok, ora io dico, già la fine di un amore è dolorosa, se poi si è stati piantati lo è ancora di più, ma ringraziare chi ci lascia e come pagare da bere a chi ci ruba la borsa!
Mi spiace caro ex, non ti ringrazio.
Non ti ringrazio per avermi distrutto il cuore, per aver infrantumato i miei sogni e avermi fatto fare scelte difficili in nome di un amore che evidentemente solo io provavo.
La nostra Irene dice che finalmente la luce riesce ad entrare.
Io ti dico che tu la luce me l'hai tolta, hai mandato in tilt l'intero sistema. E la stanza del mio cuore è stata chiusa a lungo, altro che luce, un gran puzzo di chiuso.
E non è stato stranamente che per caso per starda ho trovato pace: la mia pace l'ho cercata, a fatica, molta fatica.
Mi spiace caro ex, nessun inno di gloria per te. La vita mi ha insegnato che lasciare indietro qualcuno è dfficile, ma chi lascia se ne va, prosegue, va avanti. Chi viene lasciato rimane fermo, con i cocci, a fare i conti con ciò che il dolore trascina.
Grazie quindi lo dico solo a me. La luce l'ho fatta entrare io, semplicemente perché una mattina mi sono sentita soffocare nella mia stanza chiusa, ho tirato le tende ed aperto le finestre.
Grazie lo dico alla mia sanità mentale, che nei miei momenti più bui mi ha ricordato la via di casa.
Grazie lo dico alla mia felicità che dopo essere stata brutamente cacciata, ha faticosamente ritrovato la strada di casa.
Cara Irene, io all'uscio del mio personale, ironico melodrammatico, e sicuramente unico incubo, ringrazio solo ME. Perché ho trovato l'uscita. Alle porte del sogno non ci voglio stare: preferisco l'entrata nel salotto della mia realtà.
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